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“Original Beach”

“Original Beach”

Contraffazione

Maxi operazione anti contraffazione della Guardia di Finanza

Finanzieri si mettono in costume per contrastare l’abusivismo commerciale.

Denunciati 4 stranieri e un commerciante italiano che nascondeva merce in una giostra a Ceriale

Maxi operazione della Guardia di Finanza di Albenga guidata dal Capitano Cristian Cocola, con il prezioso intervento del consulente tecnico in materia di contraffazione Peter Dal Ben.

Sequestro di circa mille capi contraffatti tra maglie, polo, piumini, scarpe, borse ed accessori recanti marchi delle più note case di moda da Loano ad Andora grazie alla mobilitazione di diverse squadre di finanzieri che hanno battuto le spiagge della riviera in borghese al fine di riuscire a sorprendere i venditori abusivi in flagrante.

Diversi i segni di contraffazione delle più svariate marche (per esempio stemmi metallici e tessuti c.d. patch ), riconducibili ai marchi Louis Vuitton, Gucci, Moncler, Peuterey, Prada, Colmar, Roy Rogers, Aeronautica Militare, Burberry e Chanel,pronti per essere applicati su vestiti ed accessori.

Un’ operazione studiata nei minimi dettagli per riuscire a dare un chiaro segnale sul territorio a venditori abusivi e a tutta l’organizzazione che sta alle loro spalle.

La merce proviene, infatti, attraverso container dall’estero, prevalentemente dalla Cina, a volte come prodotti finiti, più spesso come materiale grezzo che viene poi stoccato e diviso tra i vari “venditori di zona” organizzati per “finire” il prodotto applicando i segni della atttraverso punzonatrici e macchine da cucire.

Difficile contrastare il fenomeno, proprio per la sua progressiva strutturazione; i venditori arrivano sul “luogo di lavoro” , le spiagge, spesso senza merce che viene detenuta direttamente sul territorio  in cabine di stabilimenti balneari, attività commerciali o magazzini di italiani che si rendono complici di tali reati. Tra questi sorpreso a detenere merce contraffatta il gestore di una giostra a Ceriale che custodiva, sotto la stessa, diversi capi contraffatti.

A questo punto, il modus operandi del commercio abusivo, prevede il ritiro di alcuni capi e  il giro sulle spiagge per la vendita che, spesso, avviene “su prenotazione”. Pochi, infatti i capi portati con se, solo un campionario mentre taglia colore e modello vengono consegnati “a richiesta”.

Al contempo vere e proprie vedette rimangono in appostamento per allertare, tramite telefono, l’eventuale presenza di agenti.

Un fenomeno, come si evince dai numeri e dall’organizzazione, di dimensioni ingenti e difficile da contrastare , negli ultimi anni proprio queste attività criminali sono, infatti, cresciute generando, non solo un giro d’affari di proporzioni inimmaginabili, ma l’affinamento di quelle tecniche che spesso rendono difficile scovare chiaramente i segni di contraffazione, proprio a tale scopo l’intervento di Peter Dal Ben che collabora, in tutta Italia con le Forze dell’Ordine e i magistrati.

Da non trascurare, inoltre un aspetto importante legato alla salute. Come spiega Dal Ben, infatti, molti capi contraffatti possono essere pericolosi per le persone che li indossano non rispettando le normative di legge e le norme europee previste per la tutela della salute.

Diversi accertamenti hanno dimostrato, a tal proposito, la presenza di cromo esavalente o altri coloranti o collanti tossici, cancerogeni o che presentano elementi allergeni in quantità elevate.

Proprio per rilevare la pericolosità degli oggetti sequestrati, verranno mandate ad analizzare nei laboratori in particolare alcune calzature, che in base ai primi accertamenti e all’esperienza del dottor Dal Ben potrebbero oggettivamente essere pericolosi per la salute.

A tal proposito oltre a rammentare che la sanzione amministrativa pecuniaria prevista per gli acquirenti di prodotti contraffatti varia da 100 a 7.000 €uro, la Guardia di Finanza invita a non comprare merci per le quali non sono garantiti gli standard qualitativi di produzione che rispettino i requisiti previsti dalla Comunità Europea e che tutelano la salute pubblica. Infatti, i capi di abbigliamento contraffatti potrebbero contenere sostanze nocive ed allergeniche potenzialmente pericolose per la salute dell’uomo, così come riscontrato in alcune località italiane dove sono tuttora in corso accertamenti di laboratorio per verificare la genuinità, sotto il profilo sanitario, dei prodotti posti in sequestro