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QR CODE per la sicurezza dei prodotti

QR CODE per la sicurezza dei prodotti

Regione Campania

Anche la Regione Campania ha presentato a Palazzo Santa Lucia il Progetto “QR CODE – Campania Sicura”. Si tratta di uno servizio simile a quello della Ns. Società “PI.EFFE.BI. Srls”, destinato ai cittadini, grazie al quale è possibile conoscere, al momento dell’acquisto di un prodotto, tutte le informazioni sulla tracciabilità e la salubrità dello stesso.

Una delle differenze più sostanziali tra i due servizi proposti è che quello campano utilizza un APP specifica, mentre quello della PFB viene sviluppato da una piattaforma WEB “QLRcode”, che utilizza come mezzo di collegamento tra i prodotti e la stessa piattaforma il QRcode, che può essere letto da qualsiasi APP generica, quindi non c’è la necessita di scaricare nessuna APP specifica. Inoltre teniamo a precisare che il Ns. servizio può essere fornito oltre che con il QRcode, anche con altri tipi di etichette tipo RFID, visualizzatori di immagini ed altro (cliccando sull’immagine visualizzerete un Video dei servizi della PFB).

Comunque ad illustrare l’iniziativa Campana erano presenti il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, l’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Nugnes, il presidente di Confindustria Campania, Sabino Basso, il direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Portici, Antonio Limone.

Avvicinando uno smartphone o un tablet al codice QR presente sui prodotti campani è possibile conoscere tutte le informazioni sulla sicurezza e la tracciabilità. Tra i dati reperibili, i risultati delle analisi più recenti, l’archivio dei risultati delle precedenti analisi, la geolocalizzazione dell’azienda produttrice. “È uno strumento finalizzato alla sicurezza alimentare – ha sottolineato Caldoro – e serve per portare avanti la nostra battaglia sulla bontà dei prodotti campani. Sono sani e controllati, anzi tra i più controllati in Europa”. Il progetto nasce da un’intesa tra Confindustria Campania e l’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno. Fino ad ora le aziende interessate sono circa 300; 240 hanno già sottoscritto la convenzione mentre per le altre 68 è in corso l’iter procedurale. “La nostra speranza – ha evidenziato l’assessore Nugnes – è che possano aderire al più presto altre imprese. Quello che chiediamo agli imprenditori è uno sforzo culturale per poter stare sul mercato”.