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Un Paese senza disoccupati

Un Paese senza disoccupati

Città
Marinaleda, dove la disoccupazione non esiste

Sorprendente realtà a pochi chilometri da Siviglia

Un paese senza disoccupati né mutui da pagare, dove tutti hanno uno stipendio garantito. Non è utopia ma quanto accade a Marinaleda, un piccolo centro abitato nei pressi di Siviglia, in Andalusia, dove tutto questo è realtà.

Il piccolo comune andaluso è balzato agli onori della cronaca perché rappresenta un esperimento sociale ed economico quanto meno interessante. Nel bel mezzo della più grave crisi del dopoguerra, con la disoccupazioneal 30% in Spagna, il centro governato dalla fine degli anni ’70 dal rivoluzionario sindaco Gordillo registra un sorprendente 0% alla casella disoccupazione.

Il principio ispiratore si fonda sulla cooperazione. L’obiettivo da realizzare è un’utopia, nel senso letterale del termine: è scritto a caratteri cubitali perfino sullo stemma della città: ‘Marinaleda, un’utopia verso la pace‘.

Da quando il sindaco Gordillo è al governo, la popolazione, dapprima assai povera, ha occupato terreni abbandonati di latifondisti per metterli a reddito, ed in seguito una grossa tenuta è stata ceduta dal proprietario al comune perché fosse assegnata alla popolazione più povera.

Dall’inizio del mandato di Gordillo quasi tutta la popolazione in grado di lavorare si è dedicata alla coltivazione e alla trasformazione dei frutti della terra riunendosi nella Cooperativa Humar – Marinaleda SCA, creata dagli stessi lavoratori. In più sono sorti un piccolo commercio e una piccola distribuzione locale.

La cooperativa, che rappresenta la vera forza economica di questo paese, impiega il 70% dei residenti. Il restante 30% della popolazione lavora negli uffici e nelle scuole o in piccole botteghe a conduzione familiare.

Lo stipendio, uguale per tutti, è di 47 euro al giorno, per sei giorni di lavoro alla settimana. Identica remunerazione anche per gli operai dei campi e per quelli dell’industria della trasformazione, indipendentemente dalla mansionericoperta o dalle ore di lavoro svolte, che oscillano dalle sei giornaliere a coltivare la terra alle otto in fabbrica.

Non esiste la polizia e le decisioni politiche vengono prese in una riunione in cui tutti i residenti sono tenuti a partecipare. Le cariche politiche sono volontarie e senza compenso, svolte solo per il bene della collettività. Le imposte da pagare sono bassissime e il bilancio comunale è pubblico.

Il servizio di pulizia di strade e spazi comuni viene garantito la domenica (le cosiddette domeniche rosse), quando ognuno pulisce la propria zona, aiuole e giardini compresi. Tutti gli altri servizi hanno un prezzo simbolico: la quota per pagare la mensa scolastica è di 12 euro al mese; la piscina comunale costa, per l’intera estate, solo 3 euro.

Ma non è finita qui: ogni cittadino di Marinaleda ha la possibilità di pagare un affitto calmierato di 15 euro al meseper un appartamento di 90 metri quadri. Come? Il Comune gestisce il terreno, ne concede il permesso di edificabilità valutando la bontà del progetto e l’assegnatario contribuisce alla costruzione dell’edificio con il proprio lavoro.